– Leonida, mio signore, i soldati sono pronti attendono solo un tuo segnale.
– Molto bene Cisterione. Oggi alle Termopili faremo la storia e renderemo eterno il nome di Sparta!
– Sì, mio re.
– L’hai ciucciato un cazzo?
– No.
– Un bel cazzo. Una cappellona lucida.
– No.
– Dovresti. Porta bene prima della battaglia fare un bello sgargatubo a un compagno d’armi. Aiuta il morale e rilassa i nervi.
– Io non…
– Ho capito, preferisci riceverlo. Non c’è problema, ci penso io ragazzo. Leoniprende e Leonida.
– No, mio generale, non è quello.
– E allora cosa?
– Sono etero.
– Scusa?
– Sono etero.
– E cosa diavolo ci fa un eterosessuale nel mio esercito?
– È un problema?
– Certo che è un problema!
– Perché?
– Dai, non farmelo dire.
– No, no, dillo.
– Perché è contronatura! Da che mondo è mondo l’esercito è una fiera istituzione omosessuale.
– Ah sì?
– Pensaci bene, siamo un gruppo di uomini con la passione per il cuoio, gli addominali, gli accessori, le docce comuni e abbiamo un cambio d’abito per ogni occasione.
– …
– Eh ma lo immaginavo, d’altra parte non fai niente per nasconderlo. La tua ossessione per la figa e le schede grafiche era sospetta.
– Dovrei nasconderlo?
– No, per carità. Ma neanche sbattercelo in faccia così, però. Quello che fai fra le mura di casa tua non mi interessa, però qui non puoi mettere a disagio i tuoi compagni con la tua straripante eterosessualità.
– Li metto a disagio?
– Ci hai fatto vedere John Wick 4.
– Pensavo vi piacesse.
– Durante la serata Xavier Dolan!
– Volevo farvi conoscere roba nuova.
– E poi i Ray-Ban, la maglietta di Lautaro e questo tuo continuo parlare di chad. Cosa sarebbe un chad?
– È un grande simbolo eterosessuale: un maschio alfa muscoloso e dalle grandi doti di leadership.
– Cioè io.
– Sì, devo ammettere che questa cosa mi rende un po’ confuso…
– Ascoltami, non voglio che pensi che io sia eterofobico.
– Un po’ lo penso.
– Sciocchezze! Ho un sacco di amici etero, tutte bravissime persone. Ma hanno la decenza di fare cose da etero e lasciare la guerra a noi gay!
– E quali sarebbero le cose da etero?
– Ma dai lo sai, le cose da etero: sedersi a gambe aperte, il Motomondiale, il fantacalcio, lo stupro.
– Questi sono disgustosi stereotipi che gettano fango su tutti noi!
– Fa pure la vittima adesso. Va là, che sei iperprotetto.
– Ma se non c’ho manco lo scudo. Ho solo la lancia.
– Intendo protetto dalla potente lobby etero che vi rende intoccabili.
– Mi stai cacciando dall’esercito, a Sparta son cittadino di serie b, dov’è che sono intoccabile?
– Ascolta, Cisterione, cerca di capirmi. Il mio ruolo non è solo quello del sovrano e del generale, ma anche di difensore della tradizione. Tu rappresenti una minoranza che va contro ogni legge naturale.
– Perché?
– Immagina cosa succederebbe se fossimo tutti etero.
– Cosa?
– Sovrappopolazione. L’umanità collasserebbe. Invece una minoranza etero permette la sopravvivenza della specie, mentre noi gay prendiamo a calci nel culo i persiani e arrediamo le nostre case coi loro graziosi tappeti.
– Sta cosa è delirante, Leonida.
– No, è solo scomoda alle tue orecchie assordate dal pensiero unico, quello che ci costringe al buonismo a tutti i costi! Questa società malata, priva di valori, che con la sua narrazione ha distorto i nostri giovani imponendogli la vostra propaganda etero!
– Propaganda etero?
– Non far finta di niente, lo sai benissimo che andate in giro a raccontare ai ragazzini che se ti piace la figa non è un problema. Che se ti vuoi comprare un paio di nike o un barbecue professionale, va bene.
– Ma che cazzo c’entra come mi vesto o cosa mi piace?
– Ma non ti rendi conto che state corrompendo il tessuto stesso che regola la nostra società? Poi vi voglio proprio vedere ad andare a combattere le guerre con le vostre pance da birra e i vostri pantaloni cargo. Ci facciamo ridere dietro da tutta la Grecia.
– Perché?
– Perché non è normale! L’eterosessualità nell’esercito non è normale! E tu lo devi accettare. L’esercito è gay. La guerra è gay. Punto e basta! Così è sempre stato e così sempre sarà! E questa normalità va tutelata per il bene di tutti! Io, in quanto generale omosessuale di questo grande esercito omosessuale, sento che è mio impegno preciso spiegarlo a quante più persone possibile.
– Non vorrai mica far questo discorso ai soldati?
– Meglio, ho scritto un libro.
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