da moltissimo girano in giro 11 regole sulla propaganda che vengono imputate a Goebbels , e che invece non c’entrano nulla con il ministro nazista.
Queste regole in realtà vennero fuori per la prima volta come “riportate da un convegno” tenuto a Salamanca, da parte di un professore spagnolo. Ora, a detto convegno si vocifera che uno dei relatori fosse Edward Bernays, inventore del concetto odierno di Propaganda, per cui diciamo che un vago sospetto su chi possa averle scritte davvero può sorgere.
Ma perchè allora imputarle “al nemico”, al nazista definitivo?
Beh, leggetele e pensateci su , e secondo me la risposta vi verrà da sè:
Le “cose cattive” meglio farle dire al “cattivo”, e giù di reductio at hitlerium.
Indipendentemente da chi le abbia scritte però, di fatto sono le regole che vengono usate tutt’oggi per fare propaganda. Non ci credete? eccovele qui, leggetele e provate ad applicarle a una QUALUNQUE campagna social a base politica che vedete in giro, e poi traete da voi le conclusioni:
Le Regole Della Propaganda:
- Principio della semplificazione e del nemico unico: Scegliere un avversario e insistere sull’idea che sia lui la fonte di tutti i mali. Per esempio: “gli immigrati”, “la destra” o “la sinistra”, “Il presidente del Consiglio”, “l’Europa”
- Principio del contagio: Fare di tutta l’erba un fascio, riunendo chiunque faccia del male in un’unica categoria. In questo modo si rinforzerà l’idea di un nemico unico da combattere. Per esempio: “i mussulmani sono tutti terroristi”; “Al governo sono tutti ladri”,”i politici sono tutti uguali”
- Principio della trasposizione: Dare costantemente la colpa all’avversario e/o riversare su di lui i propri difetti. Il ladro chiama “ladro” il suo nemico, per confondere le idee e metterlo in difficoltà. I violenti accusano i loro avversari di essere “antidemocratici”. Il fascista dice che i veri fascisti sono i suoi oppositori
- Principio dell’esagerazione e della deformazione: Trasformare qualsiasi aneddoto, per quanto piccolo o banale, in un fatto da cui dipende la sopravvivenza della società. L’obiettivo è far percepire qualsiasi atto compiuto dall’avversario come sospettoso e minaccioso. Per esempio “l’Europa vuole obbligarci a mangiare insetti”, “gli immigrati sostituiranno la popolazione italiana”
- Principio della volgarizzazione: “Qualsiasi propaganda deve essere popolare e adattare il suo livello al meno intelligente degli individui a cui è diretta. Più grande è la massa da convincere, più piccolo deve essere lo sforzo mentale richiesto. La capacità recettiva delle masse è limitata, e la loro comprensione è scarsa. Inoltre, la massa dimentica molto facilmente”.
- Principio dell’orchestrazione: “La propaganda deve limitarsi a un numero piccolo di idee e ripeterle instancabilmente, presentandole ogni volta da un punto di vista diverso, che però riporti sempre allo stesso concetto. Non ci devono essere ambiguità né dubbi”. Proprio per questo motivo, come si suol dire, “se una menzogna viene ripetuta a sufficienza, alla fine diventa una verità”.
- Principio del rinnovamento: Consiste nel pubblicare notizie e idee che denigrano l’avversario in grandi quantità e a grande velocità. In questo modo la difesa sarà costante. non si deve permettere all’avversario di rispondere alle nostre affermazioni semplicemente generandone costantemente di nuove, e lasciandolo “indietro” a parlare di qualcosa di “vecchio”
- Principio della verosimiglianza: Presentare delle informazioni confermate, almeno in apparenza, da fonti solide, anche se in fondo vengono mostrate solo in modo parziale. L’obiettivo è creare una grande confusione, che i cittadini tenderanno a risolvere attraverso la spiegazione più semplice possibile: vale di più una bugia che non può essere smentita, di una verità inverosimile.
- Principio del silenzio: Consiste nel non realizzare dibattiti su argomenti su cui non si hanno motivazioni abbastanza convincenti, e allo stesso tempo nascondere le notizie che favoriscono l’avversario. “Se non puoi contrastare le brutte notizie, inventane altre che distraggano da esse”.
- Principio della trasfusione: Utilizzare miti o pregiudizi nazionali o culturali per risvegliare una componente viscerale che alimenti determinate pratiche politiche. Le idee devono essere sorrette dalle emozioni più primordiali.
- Principio dell’unanimità: Convincere i cittadini del fatto che è necessario pensarla come gli altri, creando una falsa unanimità. Il desiderio istintivo di appartenere a un gruppo completerà l’opera. “Questo spiega il perchè “abbiamo già vinto le elezioni”, “tutti gli italiani la pensano come noi”, “la maggioranza silenziosa è dalla nostra parte”
Si, ma cosa scrisse DAVVERO Goebbels?
In realtà Goebbels scrisse un fracco su come si faceva propaganda, e la cosa non deve stupire visto l’efficacia che ebbe per il regime nazista.
C’è stato uno studioso, Leonard W. Doob, che in un suo lavoro, Goebbels’ Principles of Propaganda ( che potete trovare QUI) ricostruì il lavoro di “normazione” della propaganda EFFETTIVAMENTE fatto da Goebbels, 19 regole che non dicono COSA BISOGNA DIRE NELLA PROPAGANDA, bensì COME SI FA A GESTIRE LA PROPAGANDA.
un pò diverso.
Comunque, eccovi il sunto:
Le Regole su Come Si Fa Propaganda
- Il propagandista deve avere accesso alle informazioni riguardanti i fatti e l’opinione pubblica
- La propaganda deve essere pianificata ed eseguita da una sola autorità:
- questa deve emettere tutte le direttive riguardanti la propaganda
- deve spiegare le direttive agli ufficiali principali e deve mantenere alto il loro morale
- deve sovraintendere alle attività delle altre agenzie che hanno conseguenze sulla propaganda
- Le conseguenze propagandistiche di un’azione devono essere considerate quando la si pianifica.
- La propaganda deve influenzare la politica e le azioni dell’avversario:
- censurando il materiale propagandisticamente desiderabile che può fornire all’avversario informazioni utili
- disseminando apertamente propaganda i cui contenuti o tono inducano l’avversario a trarre le desiderate conclusioni
- inducendo l’avversario a rivelare informazioni vitali circa se stesso
- non facendo riferimento a un’attività dell’avversario che si desidera venga compiuta, se qualunque riferimento discrediterebbe quell’attività
- Informazioni operative e declassificate devono essere disponibili per condurre una campagna propagandistica
- Per essere accolta, la propaganda deve catturare l’attenzione del pubblico e deve essere trasmessa attraverso un mezzo di comunicazione che riscuota attenzione.
- La sola credibilità deve determinare se un prodotto propagandistico debba essere vero o falso
- Lo scopo, il contenuto e l’efficacia della propaganda nemica; la forza e l’efficacia di uno scoop; e la natura della campagne propagandistiche in corso determinano se la propaganda dell’avversario dovrebbero essere ignorate o smentite
- La credibilità, le informazioni riguardo all’avversario e i possibili effetti della comunicazione determinano se materiali di propaganda debbano essere censurati
- Materiali provenienti dalla propaganda del’avversario possono essere utilizzati nelle operazioni se questo aiuta a diminuire il suo prestigio o sostengono gli obiettivi propri del propagandista
- La propaganda nera può essere impiegata invece di quella bianca qualora questa sia meno credibile o possa produrre effetti indesiderati
- La propaganda può essere facilitata da leader dotati di prestigio
- La propaganda va accuratamente gestita rispetto al momento:
- la comunicazione deve raggiungere il pubblico prima della propaganda concorrente
- la campagna di propaganda deve iniziare al momento più opportuno
- Un tema propagandistico deve essere ripetuto, ma non oltre il punto dopo il quale l’effetto diminuisce
- La propaganda deve etichettare eventi o persone con frasi o slogan distintivi:
- questi devono evocare le risposte desiderate che il pubblico già possiede
- questi devono essere capaci di essere imparati facilmente
- questi devono essere utilizzati più e più volte, ma solo in situazioni appropriate
- questi devono essere a prova di effetto boomerang
- La propaganda rivolta al fronte interno deve prevenire il sorgere di false speranze che possono essere schiacciate da eventi futuri
- La propaganda rivolta al fronte interno deve creare il livello di ansia ottimo:
- la propaganda deve rinforzare l’ansia riguardante le conseguenze della sconfitta
- la propaganda deve ridurre l’ansia (diversa da quella riguardante le conseguenze della sconfitta) che sia troppo alta e che non possa essere ridotta dalle persone da sole
- La propaganda rivolta al fronte interno deve diminuire l’impatto della frustrazione:
- la frustrazione inevitabile deve essere prevista e anticipata
- la frustrazione inevitabile deve essere posta in prospettiva
- La propaganda deve facilitare il reindirizzamento dell’aggressività specificando il bersaglio dell’odio
- La propaganda non può agire direttamente su forti contro-tendenze, ma invece deve offrire qualche forma di azione o distrazione, o entrambe.
Al di là di quello che ha scritto Goebbels, quello che ha scritto Bernays, o ciò che magari nessuno dei due ha scritto, resta il fatto che se vi mettete a confrontare questi due elenchi di punti con quello che vedete sui social tutti i giorni, o siete ciechi o riconoscete facilmente lo schema.
E personalmente vi consiglio di fare molta attenzione a chi vi vuole imbottigliare in una propaganda, perchè magari il lavaggio del cervello del singolo sarà difficile da ottenere, ma quello delle masse lo vediamo funzionare tutti i giorni
EDIT: Ecco, non fai in tempo a scrivere un articolo che scopri che qualcuno sulla stessa cosa aveva già scritto cose, forse anche meglio di te, e sicuramente più dettagliate.
Visto che non voglio passare per quello che si appropria del lavoro altrui, e che comunque l’ho trovato interessantissimissimissimoo, eccovi il post che Google mi ha segnalato che parla della stessa roba, scritto da tal Roberto Sedda: