Cara Giorgia, soldi e non parole

Cara Giorgia, hai rotto. Hai veramente rotto. Ma ci credi tutti stupidi?

Già il gioco di nominare quel povero cristo del generale Figliuolo dopo che avete passato anni a sputargli in faccia quando risolveva anche per voi il disastro covid è stato veramente vomitevole, credete che non si sia capito che il problema della nomina di Bonaccini sia esclusivamente che lo vedete come il prossimo vero nemico politico, e quindi qualsiasi cosa gli dia fastidio va bene?

Ma mentre voi giocate sulla nostra pelle, noi siamo fuori a spalare fango, e la protezione civile non ha i soldi per comprare le tute in tyvek, i guanti da lavoro e riparare i mezzi aib con le pompe a bordo.

Come mai? Dici che è colpa delle regioni? Che sta alle regioni finanziare i nostri PON di protezione civile?

E alle regioni i soldi chi li deve dare, da quando avete fatto saltare la protezione civile centralizzata di bortolamaso? A cui voi politici prima avete attinto a piene mani, facendo pagare al dipartimento anche i viaggi del papa per l’Italia, e poi avete gridato allo scandalo quando si è scoperto che la bolletta a fine anno era stratosferica!

È sempre colpa degli altri, vero? Di una qualche precedente amministrazione.

Che dici, che forse è il caso che qualcuno ti ricordi chi c’era al governo quando Bartolamaso fumava il bilancio come se non ci fosse un domani, o ti ricordi che eravate proprio voi a chiedere alla protezione civile centrale di spendere e spandere, visto che loro “saltavano i controlli”?

Poi c’è una questione di credibilità personale.

Vedi, mentre noi eravamo a schiantarci le schiene con la paura che un’altro paese finisse sott’acqua, sapevamo SEMPRE dove stava Bonaccini, che in quel periodo deve aver coperto più o meno qualunque emergenza a costo della regione con la sua firma da presidente.
Tu invece ti sei venuta a fare solo il giretto di prammatica, peraltro incasinando Rimini per atterrarci dal Giappone.

Perché si sa, per te in quel momento era più importante mendicare un incontro per sbaglio con un Biden che ti trattava per quello che avevi detto di essere.

Ma sorvoliamo pure su questo, parliamo di soldi.

Vedi Giorgia, la sfiga di avere avuto il terremoto solo 11 anni fa, è che in giro per la regione siamo in parecchi a sapere la differenza tra “il consiglio dei ministri ha stanziato” e “i soldi sono disponibili sui conti a fondo perduto”.

Ce l’avete già messa una volta in bisacchino poco tempo fa, non siamo scemi.

Ricordiamo benissimo SFINGE.

Per cui piantala di fare l’indignata, che poi ti si appiccica tutta l’indignazione ovunque, e lavarla è un casino.

E non ci raccontare nemmeno degli enormi piani fantastici che avete fatto per noi.

In primo luogo perché noi emiliani sappiamo già come funziona lo stato che ci viene a dare una mano per una calamità. Non viene. Noi siamo rossi, noi ci arrangiamo, ci attacchiamo al tram con l’auito dei nostri vicini, noi da voi neri non vediamo un soldo manco a morire.

Son cavoli nostri.

E infatti c’è la conferma.

Sbandieri in giro 4,5 miliardi di euro come fossero una cifra strabiliante che lo stato ci ha regalato.

Peccato che non vi sono ancora, e che i danni sono stati stimati in 10,5 miliardi.

Ora, non voglio fare il puzzone, ma vogliamo fare due paragoni?

Sul terremoto di l’aquila i dati di aprile 2020 dicevano che a 11 anni di distanza dei 17,7 miliardi stanziati per la ricostruzione ne avevano spesi solo 12,7, circa il 72%, e che ciò che ancora si trascinava come al solito è la ricostruzione pubblica.

Anche quest’anno, per non farci mancare nulla, il pc-sisma ha stanziato per l’aquila oltre 120 milioni aggiuntivi (fonte openpolis 3 aprile 2023)

Ma quant’era la stima dei danni del terremoto dell’aquila?

Secondo Wikipedia, poco più di 10 miliardi di euro.

Quindi gli aquilani a fronte di 10 miliardi di danni ne hanno ricevuti 17,7 in costante aumento, mentre i romagnoli a fronte di 10,5 si sentono dire di non rompere i coglioni, che è colpa della Regione, perché il consiglio dei ministri, in seduta in pompa magna, che ne ha assegnati 4,5

Va bene, lo sappiamo, ci dobbiamo arrangiare anche stavolta per i cavoli nostri.

Ma almeno non azzardarti a fare la figura di quella che protesta, perché hai veramente rotto.

Lo so che non sai cosa sia la vergogna, ma stai esagerando.